Intestazione fittizia di un bene per non pagare le imposte: il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte

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  L’articolo 11 del decreto legislativo 74 del 2000 si intitola “sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte” ed è una norma, spesso sottovalutata, che punisce con la reclusione fino a quattro anni chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento dell’imposta sul reddito o dell’Iva, si spoglia di un proprio bene in modo fittizio o simulato.

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Mancato pagamento delle imposte e reato di bancarotta

  La bancarotta per operazioni dolose (art. 223, 2° comma n.2 L.F., oggi art. 329, 2° comma lett. B Codice della Crisi) è notoriamente ipotesi residuale o “di chiusura” del sistema incriminatorio penal-fallimentare, in quanto contempla una fattispecie atipica e potenzialmente aperta, consistente in condotte che rilevano penalmente (a titolo di dolo) solo per la presenza di un quid pluris, qualificante e unificatore.

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Social Housing, gli abusi degli operatori e i rischi per gli acquirenti

Il social housing, come pure gli altri tipi di edilizia convenzionata e sovvenzionata, sono fenomeni in cui gli enti locali, Comune e Regione, intervengono stringendo un accordo con un costruttore o una cooperativa per incentivare la realizzazione di interventi di edilizia sociale.

Si tratta cioè di edilizia destinata a sopperire alle esigenze abitative primarie delle fasce di popolazione economicamente più deboli.

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Il rimborso del finanziamento del socio, l’obbligo di postergazione e il rischio penale in caso di insolvenza

Inquadramento

Ipotizziamo di essere in presenza di una società, la quale abbia ricevuto un finanziamento dal socio (nella specie finalizzato a pagare un debito che altrimenti, in quel momento, non sarebbe stato possibile saldare) e che, in seguito, si trovi a dover valutare se fare fronte alla richiesta di rimborso avanzata dallo stesso socio.

In mancanza di specifica pattuizione, evenienza che spesso si verifica nella prassi, si tratta di inquadrare la natura di tale finanziamento per ascriverlo, in base ai parametri normativi, al capitale di debito o viceversa al capitale di rischio.

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Bancarotta e reati fiscali: la strategia di addossare la colpa al commercialista

   Uno degli aspetti interessanti che emergono dalla giurisprudenza (si veda fra le altre cass. pen. 34391/2022) in tema di bancarotta e di reati fiscali, è lo snodo che chiama in causa il Commercialista o Consulente fiscale dell’imprenditore.

  Molti imputati infatti, a torto o a ragione, scelgono come strategia difensiva quella di addossare la colpa al detto professionista. Lo fanno, evidentemente, nella speranza che il richiamo al presunto errore contabile del commercialista possa portare ad escludere il dolo in capo all’imputato.

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L’assegno circolare non salva dal pignoramento del conto corrente

 

E’  possibile evitare il pignoramento delle giacenze di un conto corrente bancario grazie al “trucco” di chiedere l’emissione di un assegno circolare da tenere in tasca?

E’ in buona parte da sfatare la convinzione secondo la quale sarebbe possibile evitare il pignoramento delle somme giacenti sul conto  con il ricorso a quello che viene definito un “trucco” ma che in realtà può essere un reato. 

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Cooperativa edilizia agevolata: quando la bancarotta si nasconde dietro l’atto di assegnazione degli immobili

La prassi degli atti di assegnazione di immobili realizzati da cooperative edilizie in regime convenzionato e agevolato, ha fatto registrare negli ultimi tempi alcuni casi che possono creare seri problemi agli operatori e ai soci.

Riteniamo pertanto opportuno fare menzione, in via esemplificativa, di una delle possibili modalità operative che sembra destare maggiori segnali di allarme.      

Una cooperativa edilizia, che per comodità espositiva chiameremo “Dante”, nome di fantasia, è titolare di un programma edilizio, agevolato da finanziamenti regionali a fondo perduto.

Il programma, a fronte delle erogazioni pubbliche, prevede che i soci assegnatari debbano detenere l’alloggio in locazione per un certo numero di anni, poniamo dieci, e possano diventare proprietari solo alla scadenza del detto termine.     

Essi dovranno corrispondere alla cooperativa un canone mensile e dovranno possedere determinati requisiti patrimoniali e reddituali, sia durante la locazione che al termine della stessa. La permanenza della locazione e dei requisiti legittimanti dovrà essere verificata dalla cooperativa anche – e soprattutto – al termine del periodo obbligatorio di locazione, quale condizione per poter accedere al riscatto che avverrà anch’esso a prezzo agevolato.

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L’amministratore condannato per frode fiscale deve risarcire i danni alla società

Uno dei casi in cui per il diritto si verifica una netta separazione soggettiva fra la società e il suo amministratore è quello della frode fiscale.

Come è noto, fra una società e il suo amministratore intercorrono delle relazioni che, a seconda dei casi concreti, possono assumere diverse valenze giuridiche.

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Ricoprire cariche societarie dopo la condanna per bancarotta

Chi ha subito una condanna per bancarotta, spesso si domanda se può fare nuovamente l’amministratore o il sindaco di una società.

Come pure se si possa accorciare il termine decennale di interdizione stabilito dalla sentenza di condanna.

Se ti sei già posto una di queste domande, forse questo è il momento giusto per trovare la risposta.

Reati fiscali, societari e fallimentari: testa di legno e amministratore di fatto, due ruoli e una condanna

Può capitare che il titolare di un’impresa venga attratto dall’idea di sostituire a sé un prestanome. Ciò accade, ad esempio, quando il proprietario di una società decide di affidare il ruolo di amministratore a un soggetto che lo svolgerà in modo meramente formale e sotto le sue direttive.

Il prestanome viene anche denominato testa di legno, con una locuzione mirata a sottolineare il fatto che a costui non viene chiesto di agire con il proprio cervello ma, semplicemente, di eseguire le direttive impartite dal vero titolare, che assume il nome di amministratore di fatto.

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