Recupero crediti: la ricerca dei beni del debitore da sottoporre a pignoramento

Conoscere di quali beni o rapporti sia titolare il nostro debitore, rappresenta un passo fondamentale per poter mandare a segno un’azione di recupero crediti.

Anche senza rivolgersi a un investigatore privato, è possibile svolgere proficui accertamenti tramite uno studio legale, il quale, dietro rilascio di apposito incarico e a costi predeterminati, potrà interrogare, direttamente o per il tramite dell’Agenzia delle entrate e dell’Inps, le banche dati qui di seguito indicate.

Archivio Pra per conoscere se il debitore sia intestatario di un automezzo

– Banca dati della Conservatoria dei Registri immobiliari per sapere se il debitore sia titolare di un bene immobile o di altri diritti reali immobiliari

–  Banca dati dell’Agenzia delle Entrate, per la consultazione dell’Anagrafe tributaria e dell’Archivio dei rapporti finanziari. Attraverso la prima si possono acquisire informazioni relative ai redditi del contribuente e alle loro fonti, comprese eventuali informazioni su quote societarie e canoni di locazione. Con l’accesso all’archivio dei rapporti finanziari, invece, si può consultare la sezione di cui all’art. 7, sesto comma, del dpr 605/1973, vale a dire la banca dati che contiene l’elenco dei rapporti di natura finanziaria (comprese singole operazioni) intrattenuti con banche, Poste italiane Spa, intermediari finanziari, imprese di investimento, organismi di investimento collettivo del risparmio, società di gestione del risparmio, nonché ogni altro operatore finanziario.

– Banca dati degli Enti previdenziali, di regola quella dell’INPS, al fine di conoscere, per esempio, se il nostro debitore sia titolare di posizione assicurativa o di trattamento pensionistico.

Non tutti sanno che, quanto appena menzionato, è reso possibile dal fatto che la vigente normativa sulla tutela della privacy consente all’avvocato, in forza del conferimento di specifico mandato, di poter acquisire, anche dalle banche dati di enti pubblici, i dati necessari a far valere giudizialmente un diritto del proprio assistito.

Fra tali diritti rientra certamente quello, contemplato dalle norme sul procedimento esecutivo, volto a ottenere dal proprio debitore il soddisfacimento di un credito che sia rappresentato da un titolo esecutivo.

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